“Aleksandrinke” di Metod Pevec, fu il documentario che a mio avviso, coinvolse maggiormente il pubblico al Trieste Film Festival, conclusosi ieri sera.
Il regista sloveno, raccolse diverse testimonianze per ricostruire le dolorose vicende di migliaia di donne che partirono dalla Valle del Vipacco, non lontano dalla frontiera di Gorizia, alla volta del Cairo e di Alessandria per lavorare ben remunerate, come governanti, balie, tate, nelle case dei ricchi commercianti di quelle città. Lasciano le famiglie, spesso anche figli piccolissimi, per ritornare da loro, soltanto molti anni dopo e alcune non riuscirono a ritornare mai più.
Il regista Metod Pevec riuscì a trovare un paio di protagoniste, ormai centenarie, di quel vero e proprio esodo, che con la loro testimonianza diedero supporto al commovente documentario.
L’ondata migratoria delle donne slovene durò un centinaio d’anni, dal tempo dei lavori per il canale di Suez (1860-70), fino al secondo dopoguerra.
Il regista sloveno, raccolse diverse testimonianze per ricostruire le dolorose vicende di migliaia di donne che partirono dalla Valle del Vipacco, non lontano dalla frontiera di Gorizia, alla volta del Cairo e di Alessandria per lavorare ben remunerate, come governanti, balie, tate, nelle case dei ricchi commercianti di quelle città. Lasciano le famiglie, spesso anche figli piccolissimi, per ritornare da loro, soltanto molti anni dopo e alcune non riuscirono a ritornare mai più.
Il regista Metod Pevec riuscì a trovare un paio di protagoniste, ormai centenarie, di quel vero e proprio esodo, che con la loro testimonianza diedero supporto al commovente documentario.
L’ondata migratoria delle donne slovene durò un centinaio d’anni, dal tempo dei lavori per il canale di Suez (1860-70), fino al secondo dopoguerra.
In quegli anni l'Egitto era un paese florido, con una ricchezza fondata sui commerci e sulla coltivazione del cotone, perciò veniva chiamato porta del Mediterraneo e dell’Oriente.
Le storie che emersero dal documentario di Metod Pevec, mi ricordano, sia viste dalla prospettiva delle famiglie abbandonate sia da quella dei bambini cresciuti da queste balie, il film "The Help", di cui vi già parlai.
Come in quel film anche qui ci sono le testimonianze di ragazze e ragazzi cresciuti da madri surrogate che sentivano più vicine di quelle naturali.
Molto più doloroso fu il percorso delle balie. Partorivano a casa, partivano quasi subito per Alessandria, quando non avevano più latte rientravano a casa, il tempo di partorire un nuovo figlio e ripartire.
Ci sono stati dei casi fortunati in cui le giovani (nubili) partite, trovarono l'amore e misero su famiglia in Egitto, alcune sposarono degli uomini benestanti.
Queste donne furono chiamate “Aleksandrinke” a casa e “Goriciennes” in Egitto. Le ragioni di quell'esodo di massa stanno nella povertà della zona sud occidentale della Slovenia di quel tempo.
Vi consiglio questo portale trilingue, in sloveno, italiano e inglese dedicato alle vicende delle "Aleksandrinke", dove troverete delle foto e tante altre notizie.
Le storie che emersero dal documentario di Metod Pevec, mi ricordano, sia viste dalla prospettiva delle famiglie abbandonate sia da quella dei bambini cresciuti da queste balie, il film "The Help", di cui vi già parlai.
Come in quel film anche qui ci sono le testimonianze di ragazze e ragazzi cresciuti da madri surrogate che sentivano più vicine di quelle naturali.
Molto più doloroso fu il percorso delle balie. Partorivano a casa, partivano quasi subito per Alessandria, quando non avevano più latte rientravano a casa, il tempo di partorire un nuovo figlio e ripartire.
Ci sono stati dei casi fortunati in cui le giovani (nubili) partite, trovarono l'amore e misero su famiglia in Egitto, alcune sposarono degli uomini benestanti.
Queste donne furono chiamate “Aleksandrinke” a casa e “Goriciennes” in Egitto. Le ragioni di quell'esodo di massa stanno nella povertà della zona sud occidentale della Slovenia di quel tempo.
Vi consiglio questo portale trilingue, in sloveno, italiano e inglese dedicato alle vicende delle "Aleksandrinke", dove troverete delle foto e tante altre notizie.