Altopiano su cui sorge Masada, l'antica fortezza, situata su una rocca a 400 m di altitudine rispetto al Mar Morto. Soltanto da lì potete ammirare il scenario naturale raro se non unico al mondo: la sua posizione sotto il livello del mare seppure in rilievo rispetto al territorio immediatamente circostante offre suggestioni paesaggistiche emotivamente molto forti, difficilmente descrivibili. Leggete l'altro mio post QUI
Masada (o Massada, o in ebraico Metzada) era un'antica fortezza, situata su una rocca a 400 m di altitudine rispetto al Mar Morto, nella Giudea sud-orientale, in territorio israeliano a circa 100km a sud-est di Gerusalemme.
Masada è stata in parte ricostruita ed è diventato uno fra i più importanti siti archeologici di Israele grazie anche agli scavi compiuti a partire dagli anni sessanta sotto la guida dall'archeologo Yigael Yadin. Sono stati riportati alla luce i resti dell'antica fortezza: evidenti risultano i segni dei campi militari romani, con mosaici di notevole qualità, bagni ed anche i massi di pietra lanciati dalle catapulte. Come segno dell'occupazione zelota resta solo una piccola sinagoga mentre più recente, risalente al V secolo è una basilica fatta costruire da monaci penitenziali.
Nel I secolo a.C. la fortezza era il palazzo di Erode il Grande che tra il 37 a.C. e il 31 a.C. la fece fortificare. La cittadina era arroccata su tre diversi livelli verso lo strapiombo sul lato nord della rupe, dotato di terme con caldaia centrale, magazzini sotterranei ed ampie cisterne per la raccolta dell'acqua; nel 66 era stata conquistata da un migliaio di Sicarii che vi si insediarono con donne e bambini; quattro anni dopo - nell'anno 70 - caduta Gerusalemme, vi trovarono rifugio gli ultimi strenui ribelli non ancora disposti a darsi per vinti.
Mura alte cinque metri - lungo un perimetro di un chilometro e mezzo, con una quarantina di torri alte più di venti metri - la racchiudevano, rendendola pressoché inespugnabile.
La fortezza divenne nota per l'assedio dell'esercito romano durante la prima guerra giudaica e per la sua tragica conclusione.
Dopo un lungo assedio, i Romani riuscirono alla fine a costruire una imponente rampa di accesso (ancora oggi visibile, vedi foto) che consentiva alle torri di assedio di arrivare sotto le mura per sgretolarle con gli arieti. Tuttavia, poco prima che ciò avvenisse, nell'anno 74 gli assediati misero in atto un'azione rimasta unica nella storia; quando i soldati romani vi entrarono senza trovare resistenza davanti ai loro occhi trovarono solo una orrenda ecatombe: il suicidio collettivo della comunità ebraica dei Sicarii che aveva resistito al potere di Roma anche dopo la caduta di Gerusalemme e la distruzione del Secondo Tempio. Da Wikipedia