La mia città (Trieste) in questi giorni ospita il convegno internazionale “Patrimoni portuali e industriali della regione Friuli Venezia Giulia” (“Port and Industrial Patrimonies in Friuli Venezia Giulia”), organizzato dall’Associazione Italia Nostra, Sezione di Trieste, in collaborazione con la Regione Friuli - Venezia Giulia.
Il fulcro dell’iniziativa è il Porto Vecchio di Trieste, con i suoi pregevoli magazzini d’epoca e tutta l’area storica del Porto Vecchio, una struttura portuale diversa da tutti gli altri porti del mediterraneo.
Il Porto vecchio riproduce, nell’impianto urbanistico e nelle regole costruttive, l’aspetto dei porti del nordeuropa. In particolare la Centrale idrodinamica con la Sottostazione elettrica di riconversione sono considerati esempi unici di archeologia industriale in quanto ancora perfettamente funzionanti.
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“A seguito del meeting di Amburgo del 2008 sui Waterfront urbani, a livello europeo si è manifestato un particolare interesse per il porto storico di Trieste e il suo restauro legato alla riqualificazione urbana dell’area portuale ottocentesca ormai dismessa. Data l’eccezionalità di questo sito storico, Trieste è entrata in competizione con Istanbul e Shanghai (Londra si è ritirata) come sede di un nuovo meeting mondiale sui waterfront urbani e sull’archeologia industriale e ha vinto la gara. Questa iniziativa è naturalmente il frutto di un lungo percorso di studio e di lavoro dell’associazione Italia Nostra di Trieste, e soprattutto dell’arch. Antonella Caroli direttore scientifico del meeting, nella valorizzazione del Porto Vecchio di Trieste e dell’archeologia industriale nella Regione Friuli-Venezia Giulia (Monfalcone – Torviscosa - Malnisio ed altri siti regionali) VIDEO che adesso trovano, in questo convegno, uno scenario mondiale. L’evento, concordato a livello regionale e internazionale con studiosi di sette nazioni, è occasione di divulgazione della conoscenza del patrimonio archeologico portuale-industriale presente nella regione e di approfondimento economico-architettonico dello sviluppo urbano degli spazi che si affacciano sul mare, considerando che i waterfronts urbani hanno un ruolo determinante nei processi di urbanizzazione delle città porto in tutto il mondo; si creano infatti nuovi quartieri, nuovi sistemi sociali ed economici, oltre che riproposizioni architettoniche e interventi di restauro di costruzioni storiche portuali. Al convegno, dove saranno presenti le istituzioni nazionali e locali (Regione, Provincia e Comune di Trieste), studiosi ed esperti del settore presenteranno le loro conoscenze e le loro diverse esperienze in tema di Waterfront urbani, di archeologia industriale e di recupero urbano.
L’arch. Roberto Pirzio Biroli, Vittorio Sgarbi soprintendente al Polo museale di Venezia, l’arch. Francesco Karrer, presidente del Consiglio dei lavori pubblici e docente alla Sapienza di Roma, il prof. Bruttomesso, direttore del Centro internazionale delle Città d’acqua a Venezia, i professori Bertolini, Marchetta e Zevi della Sapienza di Roma tra gli italiani. Tra gli stranieri Jurgen Bruns-Berentel dell’Hafencity di Amburgo, l’arch. Peter Lorenz(Innsbruck), il prof. Dirk Schubert dell’Università dell’Hafencity di Amburgo, il prof. Gene Desfor della York University di Toronto, Pedro Ressano Garcia di Lisbona, coordinatore del Laboratorio europeo di waterfront design, il prof. Piotr Lorens dell’Università della Tecnologia di Danzica. Nei tre giorni del meeting il tema dei porti storici internazionali sarà trattato nel corso delle prima giornata (21 ottobre), con la visita al Porto Vecchio nel primo pomeriggio, e al mattino della seconda giornata (22 ottobre). Nel pomeriggio del giorno 22 e per tutto il giorno 23 ottobre avranno luogo una conferenza e la visita ai siti storici industriali della Regione, tra cui Monfalcone, Malnisio e Torviscosa. A completamento del percorso di archeologia industriale del Friuli - Venezia Giulia verrà presenterà il lavoro di monitoraggio di archeologia industriale svolto dal Centro di Catalogazione e Restauro di Villa Manin. E’ prevista l’iscrizione al convegno entro il 24 settembre, comprensiva delle visite al Porto Vecchio e ai luoghi di archeologia industriale, secondo le modalità indicate sul sito www.portindustrialheritages.org”