Una domenica di maggio in piazza Unità: dopo la mia solita passeggiata sulle rive, scorgo una decappottabile anni 30, una bellissima Rolls Royce e di corsa mi avvicino per ammirarla.
Poi le vedo tutte lì, in bella mostra in piazza, diligentemente allineate, quasi a chieder scusa per aver disturbato il solito "liston" (passeggiata) dei triestini.
Mi aggiro curiosando fra le auto e loro silenziosamente mi parlano della loro esistenza passata.
"Vedi" dicono "siamo povere tecnologicamente, il peso degli anni ci schiaccia, ma noi resistiamo perché abbiamo in noi il piacere dell'avventura, del bello, dell'essenziale. Se mi sai trattare, io non "gratterò" nel cambiare le marce, ti lascerò usare la levetta manuale del tergicristallo ( bello, vero? ). Sbirciando dallo sbiadito parabrezza controllerai la temperatura del radiatore tramite le lancette nel logo. Vivrò come tu mi vuoi, essendo con te, parte di te"
Mi emoziono sempre di più e scatto le foto fra i loro motori ancora caldi, rumorosi e brontoloni come una vecchia comare che con la sua saggezza ci trasferisce un passato glorioso fatto di speranze e piccoli piaceri...
Ma... poco più avanti delle avvenenti e giovanissime auto da corsa dell'ultima generazione mi fanno l'occhiolino e io non resisto: immortalo anche loro!