sabato 30 maggio 2020

Bazar di Khan el Khalili

"L’aereo vola ad un’altezza che permette di vedere il suolo e sotto di me si stende l’Africa. Il deserto si stempera di dune che dall’alto sembrano soffici, dai contorni incerti, plasmati dal vento. Riconosco il blu cobalto del Mar Rosso, tagliato dalle rocce e dal deserto. La città del Cairo mi accoglie calda, caotica e soffocante, intorno a me è tutto un brusio di vari idiomi in cui ha la precedenza la lingua araba con le sue vocali mancanti e acca mute. Mi fermo ad ascoltare quel fiume di parole che ricade in lente cantilene sui fedeli prostrati, il volto rivolto alla Mecca."
Il giorno seguente iniziano le visite in programma: il Museo Egizio, la Cittadella, la Moschea di Mohamed Ali e al Bazar di Khan el Khalili. 
Le foto del video l’ ho scattate mentre mi aggiro tra i vicoli tortuosi del Bazar, dove si respira la storia di sette secoli, ma anche di polvere e di sporcizia accatastata in mezzo alla strada. Vecchie radio gracchiano cantilenanti musiche, tra il via vai dei carrettieri, ancora polvere e odore di spezie, ammiccanti caraffe di karkadé e fumo di narghilé. Tra falsi papiri, ori stagni, essenze di profumi e souvenir dozzinali, spossata m’ infilo in un caffè.

Concludo qui questo mio girovagare tra i ricordi...