Anna è bloccata davanti allo specchio a contemplare l’ immagine che li vi si riflette... ma non si riconosce... chi è quella giovane donna vestita con l'abito della festa?
La lunga treccia le avvolge il capo, agghindato con il fazzoletto di candido cotone ricamato a piccoli fiorellini, come in quella foto sopra il cassettone... la foto di sua madre... che a sua volta l’aveva ricevuto in dono dalla nonna... che a sua volta...
Non divagare... tra due ore ti sposi e devi ancora indossare la camicia bianca, sarà per ultimo è troppo delicata... la gonna, no, non si stropiccia, la metti subito e non ci pensi più!
Che notte! Non riuscivi a chiudere occhio... cosa dirà Antonio... è arrivato ieri dal Belgio...
Da quanti anni non lo vedevi? Due o più? L’ultima volta ti aveva chiesta in moglie.
Sapevi, era da una vita che lo sapevi, siete cresciuti insieme!
Ma lui, come buona parte degli uomini del paese, dovete immigrare, poiché la magra terra non basta per sfamare tutti.
La terra è per le donne, che curve si rompono la schiena, poi con le gerle, riempite fino all’orlo, riportano a casa il frutto del loro, per più delle volte, magro raccolto... fatica, sempre fatica!
Ma dai, sii allegra ... pensa alla festa! Finalmente mangerai a sazietà e potrai bere un bicchiere di vino... sarai una donna sposata! La tua casetta sarà pronta tra qualche anno, per ora dovrai abitare con i parenti di Antonio... sua madre... la segaligna siora Tonia... ma ti adatterai... non preoccuparti ad un certo punto non ci farai più caso...
Suvvia Anna, svelta la vita ti aspetta, pensa che domani andrai in viaggio di nozze a Udine!
I ricordi di Anna (una vivace e simpatica montanara ultraottantenne, vedova da oltre quarant’anni, nata in un paesino della Carnia) che con parole mie ho postato.
La lunga treccia le avvolge il capo, agghindato con il fazzoletto di candido cotone ricamato a piccoli fiorellini, come in quella foto sopra il cassettone... la foto di sua madre... che a sua volta l’aveva ricevuto in dono dalla nonna... che a sua volta...
Non divagare... tra due ore ti sposi e devi ancora indossare la camicia bianca, sarà per ultimo è troppo delicata... la gonna, no, non si stropiccia, la metti subito e non ci pensi più!
Che notte! Non riuscivi a chiudere occhio... cosa dirà Antonio... è arrivato ieri dal Belgio...
Da quanti anni non lo vedevi? Due o più? L’ultima volta ti aveva chiesta in moglie.
Sapevi, era da una vita che lo sapevi, siete cresciuti insieme!
Ma lui, come buona parte degli uomini del paese, dovete immigrare, poiché la magra terra non basta per sfamare tutti.
La terra è per le donne, che curve si rompono la schiena, poi con le gerle, riempite fino all’orlo, riportano a casa il frutto del loro, per più delle volte, magro raccolto... fatica, sempre fatica!
Ma dai, sii allegra ... pensa alla festa! Finalmente mangerai a sazietà e potrai bere un bicchiere di vino... sarai una donna sposata! La tua casetta sarà pronta tra qualche anno, per ora dovrai abitare con i parenti di Antonio... sua madre... la segaligna siora Tonia... ma ti adatterai... non preoccuparti ad un certo punto non ci farai più caso...
Suvvia Anna, svelta la vita ti aspetta, pensa che domani andrai in viaggio di nozze a Udine!
I ricordi di Anna (una vivace e simpatica montanara ultraottantenne, vedova da oltre quarant’anni, nata in un paesino della Carnia) che con parole mie ho postato.