Seduta sulla veranda del The Nile sorseggio il karkadè, sullo sfondo scivolano le acque del Nilo circondato dalle palme di dattero. Il sole è alto, abbagliante, mentre rileggo le poche righe che danno l’indicazione per percorrere il Nilo, dicendo che il prossima tappa del viaggio mi porterà, nel cuore del Egitto, “il paese delle gobbe ondulanti, dove le dune hanno vinto, navigando il fiume antico”. Il Tempio del dio Coccodrillo.
Chiudo gli occhi, e ripenso alla visita di Khan el-Khalili, il bazar voluto dal sultano Giorkas el-Khalili. Sorrido al pensiero della caccia ai souvenir e alle estenuanti trattative con i mercanti. Sono dubbiosa dell’acquisto così faticosamente contrattato, chissà se il papiro è autentico oppure una dozzinale imitazione stampata su carta di canna da zucchero. Me lo raggiro tra le mani mentre con la coda dell’occhio vedo arrivare un bell'egiziano. Con un inchino mi consegna il suo biglietto da visita e sbircio il suo nome: dott. Mahomed El Shihalili. Arrossisco al suo sguardo caldo e di più quando in un buon italiano mi chiede di seguirlo. La confusione mi fa balbettare e con voce spezzata gli chiedo: dove?
(Segue)
Chiudo gli occhi, e ripenso alla visita di Khan el-Khalili, il bazar voluto dal sultano Giorkas el-Khalili. Sorrido al pensiero della caccia ai souvenir e alle estenuanti trattative con i mercanti. Sono dubbiosa dell’acquisto così faticosamente contrattato, chissà se il papiro è autentico oppure una dozzinale imitazione stampata su carta di canna da zucchero. Me lo raggiro tra le mani mentre con la coda dell’occhio vedo arrivare un bell'egiziano. Con un inchino mi consegna il suo biglietto da visita e sbircio il suo nome: dott. Mahomed El Shihalili. Arrossisco al suo sguardo caldo e di più quando in un buon italiano mi chiede di seguirlo. La confusione mi fa balbettare e con voce spezzata gli chiedo: dove?
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