Il castello è del 1400, ma purtroppo, l'edificio è stato sottoposto a pesanti interventi di ristrutturazione, a causa degli ingenti danni subiti durante il primo conflitto mondiale. Fortunatamente, le forme di oggi rispecchiano in buona parte quelle antiche, i lavori hanno poco modificato aspetto dello storico maniero. Le origini del castello, nella cui storia realtà e leggenda sono inscindibilmente intrecciate, risalgono all'epoca romana.
Il primo nucleo fortificato del Castello di Duino sorse nel XI secolo. L’alta cinta merlata e la posizione del castello, che permetteva un controllo sull’arrivo di navi nemiche resero il maniero immune a molti attacchi. Alla rocca, su cui si trovava un ponte levatoio, oggi si può accedere per un unico sentiero che
costeggia il muro di cinta.
Sotto ai ruderi si intravede una roccia a picco sul mare che pare una donna pietrificata avvolta in un mantello. Si tratta della famosa Dama Bianca. "Secondo una leggenda una nobile dama, la castellana Esterina da Portole, venne gettata dalla rupe nella notte dei tempi dal suo signore, marito geloso. Ogni notte la dama si stacca dalla roccia e vaga per il castello cercando invano la culla della sua bambina: all’alba ridiventa pietra".
I resti dell'antica torre sono ancora oggi visibili nel corpo del moderno castello. Il primo vero castello, inespugnabile fortezza, di cui oggi rimangono soltanto pochi resti, sorgeva però sul promontorio adiacente a quello dove è ubicata l'attuale costruzione. Gli ambienti interni sono tutti degni di nota, dalla stanza-grotta alle magnifiche ed ampie terrazze che si aprono sul Golfo.
Degno di nota è anche lo splendido parco, che si sviluppa su più livelli, dal castello al mare, ricco di fiori, di piante, di statue e di angoli decisamente suggestivi.
costeggia il muro di cinta.
Sotto ai ruderi si intravede una roccia a picco sul mare che pare una donna pietrificata avvolta in un mantello. Si tratta della famosa Dama Bianca. "Secondo una leggenda una nobile dama, la castellana Esterina da Portole, venne gettata dalla rupe nella notte dei tempi dal suo signore, marito geloso. Ogni notte la dama si stacca dalla roccia e vaga per il castello cercando invano la culla della sua bambina: all’alba ridiventa pietra".
I resti dell'antica torre sono ancora oggi visibili nel corpo del moderno castello. Il primo vero castello, inespugnabile fortezza, di cui oggi rimangono soltanto pochi resti, sorgeva però sul promontorio adiacente a quello dove è ubicata l'attuale costruzione. Gli ambienti interni sono tutti degni di nota, dalla stanza-grotta alle magnifiche ed ampie terrazze che si aprono sul Golfo.
Degno di nota è anche lo splendido parco, che si sviluppa su più livelli, dal castello al mare, ricco di fiori, di piante, di statue e di angoli decisamente suggestivi.
Alla rocca si può accedere per un unico sentiero che costeggia il muro di cinta. Dove oggi è posto l’ingresso alla rocca si trovava un ponte levatoio.
Come risulta a prima vista, la torre era costituita da differenti piani. Un leggio incastonato nella parete vicino ad una finestra ogivale e gli affreschi rimasti nel piano inferiore, fanno supporre che questo ultimo fosse adibito a cappella, mentre quelli superiori servirono a lungo come prigione.
"Tra i due castelli si vede una roccia che con l’alta marea rimane isolata e che viene chiamata Scoglio di Dante, in quanto Dante Alighieri fu ospitato dal Patriarca Cassano della Torre per partecipare, come Ambasciatore di Cangrande della Scala alla incoronazione di Arrigo Re d’Italia, avvenuta ad Aquileia del 1311". Fonte web
Come risulta a prima vista, la torre era costituita da differenti piani. Un leggio incastonato nella parete vicino ad una finestra ogivale e gli affreschi rimasti nel piano inferiore, fanno supporre che questo ultimo fosse adibito a cappella, mentre quelli superiori servirono a lungo come prigione.
"Tra i due castelli si vede una roccia che con l’alta marea rimane isolata e che viene chiamata Scoglio di Dante, in quanto Dante Alighieri fu ospitato dal Patriarca Cassano della Torre per partecipare, come Ambasciatore di Cangrande della Scala alla incoronazione di Arrigo Re d’Italia, avvenuta ad Aquileia del 1311". Fonte web