Soliloquio inalienabile e azzimato
ovvero
Un amore di seconda mano
Era settembre
il giorno non ricordo,
ma le tonalità del cielo si,
le stesse di questo tramonto
e le nubi avean lo stesso ricamo.
Un bacio,
solo un bacio volevi,
ma io, stupita,
che stupida!
Ti diedi il mio cuor.
Poi come dei babbei
c’incamminammo
verso il sole
che splendeva
quel reiterato pomeriggio.
(Trieste, un dì di settembre di 3 anni fa)