venerdì 7 settembre 2012

La fortezza del brigante Erasmus di Predjama


Per restare in tema dei castelli medioevali che si trovano nei paraggi di Trieste, ricordo la meraviglia che provai la prima volta che vidi il Castello di Predjama, che si trova in Slovenia, a 10 km dalle Grotte di Postumia.
Da più di 700 anni lo si vede lì, spavaldamente arroccato nei suoi 123 metri di roccia: una fortezza inespugnabile. Il nascondiglio perfetto per il testardo e ribelle cavaliere Erasmo di Predjama, un "brigante", romantico soggetto di una bella leggenda. Leggenda che ancor oggi attrae migliaia di persone che s'inoltrano nel tunnel di Erasmo, lungo il quale i più coraggiosi, possono ancora salire.
Non mi vergogno di dire che mi emoziono ogni qualvolta che mi capiti di trovarmi a percorrere quegli antichi corridoi, alcuni dei quali scavati nella viva roccia. Qui apro una parentesi per queste riflessioni scaturite durante la mia ultima visita al maniero di Erasmo. 

Predjama, sotto il Nanos il castello di Erasmo Lueger..jpg

Fuori nella quiete della campagna slovena la serenità del luogo mi induce ad interiorizzarmi, respiro forte aspirando l'aria che mi raggiunge dal sottosuolo e dalle foreste della Notranjska. Chiudo gli occhi e lascio questo tempo e i suoi tanti, e forse inutili bisogni, per entrare nell'epoca tra il sec. XII e la fine del sec. XVI, quando non c'erano rubinetti e prese elettriche. Quando, principalmente per una donna, la vita era dura, crudele e pericolosa e la donna, seppur rassegnata alla sua condizione, era piena coraggio nell'affrontare tutte le difficoltà che il destino le imponeva. 

Nella lenta attesa dell'avvicendarsi delle stagioni la pelle del corpo femminile inaridisce, le membra s'intorpidiscono, gli occhi s'annebbiano e i suoni s'attenuano. A parte qualche nobile castellana, la quale deponeva tutta la sua dote nel casato del marito - quindi poteva contare solo sulla generosità del marito - e se riusciva a sopravvivergli, doveva ricorrere a quella dei figli. Tra il sec. XII e la fine del sec. XVI le donne della mia età, si rompevano la schiena in casa e nei campi e potevano gioire solo nel momento del riposo delle loro stanche membra. 
Devo riconoscere che il medioevo non fa per me. Mi piace il secolo in cui viviamo adesso, a prescindere da questo nostro vivere inquieto, a volte inconcludente ma pur sempre affascinante.

"Gli oggetti esposti nelle rinnovate sale del castello, le affascinanti armi, i dipinti ad olio e una Pietà risalente dal 1420. Dopo approfondite ricerche in cui cercarono di ricostruire il castello nella forma, che per caratteristiche edili assomigliasse a quella che ebbe nel rinascimento all’epoca del suo proprietario Ivan Kobenzl. Dal castello un passaggio conduce ad un rifugio in una conca, dove da un punto di osservazione sulla parete rocciosa, offre una splendida vista sulla campagna circostante. 
Da lì è anche possibile vedere un pozzo e l’ingresso della galleria da dove entrava il leggendario Erasmo". Fonte web