SISSI, color grigio perla, occhi azzurri e affilate unghie. Possedeva una grazia superba, l’incedere elegante, non per niente era di nobile stirpe siamese.
Ricordo quanto ho dovuto pregare i miei per averla… ma solo nel giorno in cui, essendomi stato diagnosticato una tonsillite e avendo avuto bisogno di subire un intervento, io, forte della mia nuova condizione di pre-degente in ospedale, sono riuscita convincerli. Dovete pensare che allora ero una bimba di otto anni e poi quando i miei avrebbero potuto accudire un gatto… ambedue lavoravano!
Avevo promesso di farlo io, avevo giurato che avrei cambiato la cassetta, l’acqua, le avrei dato da mangiare. Promesse da marinaio! Era sempre la nonna ad accudirla, la mia amorevole nonna piena di acciacchi. Ma si sa i bimbi hanno tante buone intenzioni, ma poi… ricordo che ogni sera facevo la lista di tanti buoni propositi da mettere in pratica il giorno seguente.
Chiudo gli occhi e ripenso a quella sera, quando l’abbiamo portata a casa… quel batuffolo color cenere con gli occhi azzurri, che era stato messo dentro la scatola di cartone con dei grossi fori rotondi. Appena aperta la scatola, lei fuggì impaurita, era piccola, spaventata, non si lasciava toccare, ci sono voluti parecchi giorni prima che prendesse confidenza con me! Ma poi eravamo tutt’uno, nel tempo in cui gli impegni scolastici mi lasciavano libera. Prima d’adolescente, poi da giovane donna ed è continuato così fino a quando un tumore non l’ha portata via.
La sua perdita è stata straziante, ma mi consola il ricordo dei tredici intensi anni che abbiamo avuto per giocare e crescere insieme.
Ti ricordo SISSI, nessun altro gattino ho avuto dopo di te.
Le foto non sono sue, ma gli somigliano, principalmente la sottostante, mi pare di vedere Sissi da cucciola.
Dai ricordi di Chiara, che con parole mie ho postato.
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