Come di consuetudine, anche questa estate sono state organizzate varie manifestazioni d’intrattenimento, quindi qui a Trieste non abbiamo che l’imbarazzo della scelta. Per esempio ieri sera nella ottocentesca cornice di piazza Verdi, abbiamo avuto il piacere di assistere alla prima assoluta dell'ultimo spettacolo della "Accademia della follia" di cui il titolo dice tutto.
"Io sono Dio e non voglio guarire". Ciò che ho visto ieri mi ha sconvolta, disorientata, divertita, emozionata. Del pezzo teatrale, che i folli attori, cantanti, musicisti, ginnasti, hanno regalato al pubblico, possono dire di tutto, ma ciò che non potranno dire è che lo spettacolo sia stato noioso!
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"Io sono Dio e non voglio guarire". Ciò che ho visto ieri mi ha sconvolta, disorientata, divertita, emozionata. Del pezzo teatrale, che i folli attori, cantanti, musicisti, ginnasti, hanno regalato al pubblico, possono dire di tutto, ma ciò che non potranno dire è che lo spettacolo sia stato noioso!
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Il loro SITO
Solo la follia è il rifugio delle menti lucide e libere che non accettano di vegetare nella follia della realtá della condizione umana - Claudio Misculin - direttore e autore
“Il teatro me lo vedo, forte di stomaco e con tutti i denti in bocca, correre nelle strade, nelle vene della gente, organo vitale di un corpo sociale sano. E non rantolare a mezzo proscenio e sussurrare la propria fine sporcando le parole di Shakespeare.
Perché l’umanità ha ancora bisogno di cento, mille palcoscenici per far capire che diversità, malattia, solitudine, poesia, non appartengono solo a categorie specifiche di persone, ma sono patrimonio di tutti.
Perché chi vive in situazioni di disagio si possa ora porre e un giorno opporre all’incedere di quella violenza materiale, culturale e politica che in ogni tempo, anche oggi, in ogni luogo, anche qui, ancora nega i diritti fondamentali.
Perché, dal di dentro, noi sì, noi lo sappiamo:
La follia appartiene alla normalità, non ne è affatto la negazione.”
Claudio Misculin