Non sono quelle egizie e si possono vedere esposte nella cripta dell'edificio adiacente il duomo di Venzone, splendida cittadina del Friuli, distrutta dal terremoto del 1976 e fedelmente ricostruita. Sono mummie appartenenti ad un’epoca compresa tra il XIV ed il XIX secolo. Dice la leggenda che nel 1807 persino Napoleone Bonaparte volle recarsi personalmente a Venzone per vedere le famose mummie. Attualmente le mummie visibili al pubblico sono cinque, dalle ventun rinvenute.
"Il processo di mummificazione non è frutto dell’intervento dell’uomo ma è il risultato di un fenomeno naturale. Dopo lunghi studi e varie interpretazioni è possibile affermare che la composizione del sottosuolo, particolarmente ricco di solfati di calcio, unitamente alla presenza di un fungo (Hypha Bombicina Pers) dotato di grande capacità idrovora, sia stata la causa del rapido incartapecorirsi dei tessuti"
Venzone è una antica cittadina recintata da mura, facilmente raggiungibile dalla statale che da Udine porta alle località montane del tarvisiano. Quindi non potevo fare a meno di fermarmi per fotografare il Duomo di S. Andrea e il Palazzo Comunale, fedelmente ricostruiti, pietra dopo pietra, dopo il terremoto del '76.
"Il processo di mummificazione non è frutto dell’intervento dell’uomo ma è il risultato di un fenomeno naturale. Dopo lunghi studi e varie interpretazioni è possibile affermare che la composizione del sottosuolo, particolarmente ricco di solfati di calcio, unitamente alla presenza di un fungo (Hypha Bombicina Pers) dotato di grande capacità idrovora, sia stata la causa del rapido incartapecorirsi dei tessuti"
Venzone è una antica cittadina recintata da mura, facilmente raggiungibile dalla statale che da Udine porta alle località montane del tarvisiano. Quindi non potevo fare a meno di fermarmi per fotografare il Duomo di S. Andrea e il Palazzo Comunale, fedelmente ricostruiti, pietra dopo pietra, dopo il terremoto del '76.
In quel caldo 6 maggio del 1976 le prime scosse del terremoto rasero al suolo quasi tutte le antiche costruzioni e le successive scosse hanno completato l'opera. Quanti gridi di sofferenza si sono uditi da sotto quelle macerie, gridi che diventarono fievoli lamenti e poi angoscianti silenzi. I tempestivi interventi salvarono molte vite. Ci vollero quasi 20 anni per riportarla al suo antico splendore.
Concludendo questo mio ricordo, invito tutti quelli che si recano nelle zone, di fermarsi, visitare le città colpite dal sisma e ammirare le opere di certosina ricostruzione.
Concludendo questo mio ricordo, invito tutti quelli che si recano nelle zone, di fermarsi, visitare le città colpite dal sisma e ammirare le opere di certosina ricostruzione.